La Fiat 500 F: la migliore Cinquecento prodotta?
La Fiat 500 F è un’auto che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’industria automobilistica. Se non è la migliore è sicuramente la più diffusa tra tutte le Cinquecento, con 2,2 milioni di vetture di questo tipo, prodotte.
Progettata dal celebre designer Dante Giacosa, la Cinquecento F fu introdotta per la prima volta nel 1965 come la versione aggiornata della Fiat 500 originale.
Il prezzo di lancio della Nuova 500 F fu di 475.000 lire, ma non si conosce il numero esatto di esemplari prodotti, poiché non vi fu alcuna differenziazione con il modello Lusso introdotto ad agosto del 1968. Tuttavia, prima di tale data, si contavano circa 500.000 esemplari.
Ma nonostante il suo prezzo accessibile, la Fiat Cinquecento F non era affatto una macchina economica. Era una macchina di classe e stile, e molti proprietari erano orgogliosi di possederne una. Nel corso degli anni, la Fiat 500 F è diventata un’icona culturale italiana, rappresentando un’epoca di grande crescita e prosperità per l’Italia.
Ma non è solo il design della Fiat Cinquecento F ad averla resa così amata. La sua affidabilità e la sua capacità di adattarsi a qualsiasi situazione l’hanno resa una scelta popolare per molte persone. La sua economia di combustibile la rendeva anche una scelta pratica ed economica per molte famiglie italiane.
Durante i sette anni di produzione si contano ben nove diverse versioni, tra cui la famosa 8 bulloni (le prime F dal Marzo 1965 indicativamente fino a Novembre 1965)
Tuttavia, i cambiamenti sono molto piccoli e specifici, e solo un occhio esperto e competenze solide possono aiutare a riconoscere l’originalità dell’esemplare. Di seguito l’elenco delle serie:
- Prima serie (marzo 1965)
- Seconda serie (aprile 1965)
- Terza serie (luglio 1965)
- Quarta serie (novembre 1965)
- Quinta serie (marzo 1966)
- Sesta serie (agosto 1968)
- Settima serie (ottobre 1968)
- Ottava serie (febbraio 1970)
- Nona serie (luglio 1970)
La Fiat 500 F presentava anche altre novità rispetto alle versioni precedenti. Il parabrezza era più largo e offriva una migliore visibilità; il tetto era fatto di un solo pezzo con i montanti e non è più fissato con delle viti alle colonne; il logo anteriore era in plastica e non aveva più i baffi in alluminio separati. Dal 1966, i fari anteriori ebbero le cornici in metallo cromato e non più in alluminio e comparvero proiettori a fascio asimmetrico; le luci di posizione e i fanali posteriori erano più squadrati e non avevano più le basette in alluminio; la capote si chiudeva con un gancio di plastica nera al centro e non più con due gancetti metallici ai lati; il cofano anteriore e le fiancate non avevano più il profilo e le modanature in alluminio; i tre interruttori della plancia (luci, illuminazione quadro, tergicristallo) erano allineati sul cruscotto; la tasca portaoggetti era più grande e fatta di fibrite (un materiale simile al cartone); il serbatoio cilindrico e con una capacità di 22 litri.
Il motore sviluppava potenza di 18 cv con una fasatura rivista. Le sospensioni e i freni erano rinforzati e i semiassi di diametro maggiore. Nell’estate del 1966, la marmitta cambiò forma e diventò a semigusci sovrapposti (con le estremità arrotondate) e la luce della targa venne prodotta in plastica e non più in alluminio lucidato.
Il quadro strumenti, di forma rotonda e di colore chiaro, racchiudeva le basilari informazioni del veicolo ed era del tutto simile al precedente montato sulla D. Il contachilometri era con fondo scala a 120 km/h, tranne che per alcuni primi esemplari. I sedili erano in finta pelle oppure in misto tessuto e finta pelle, regolabili in profondità, ribaltabili per facilitare l’accesso alla panchetta posteriore e, su richiesta, reclinabili in 4 posizioni dal 1968. Le colorazioni previste erano beige o rosso con bordi e lunetta bianchi, oppure disponibili in finta pelle color cuoio, nero o rosso con bordi neri e con la lunetta in tinta.
Con l’introduzione della “Lusso”, anche i bordini in lamiera che reggono i pannelli porta cambiarono.
Se si sommano i telai destinati ai modelli F e L, risulterebbe che tra il 1965 e il 1972 furono prodotti circa 2,2 milioni di esemplari.
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